yo-yo

dimentichi la mano che ti guida
scendi con il tuo corpo rigido
rotante
e tempo che si svolga un tempo
appeso al tuo peso
sfiori il fondo e ritorni
sempre, a comando

attrezzo da giocoleria




c'è chi fa domande, e non ascolta le risposte

Ann aspetta un libro che non arriva. Alessandra la chiama. Ann pensa voglia salutarla, invece Alessandra si scusa e le dice che ha sbagliato numero. la lezione di yoga salta. forse Ann ha sbagliato una pratica importante. oggi genera incomprensioni. non riesce a scaldarsi. fatica a salutare le persone. trova un appunto tra i documenti di lavoro: Boris Vian (Poesie) "Je voudrais pas crever" 1962 - Non vorrei crepare Trad. G.A.Cibotto TEN 1999. non lo troverà mai. esce a fare due passi sulle sabbie mobili.    

Giorgio, marito di Alda, morto all’età di 70 anni per arresto cardiaco, gestiva un’azienda tipografica che aveva ereditato dal padre. Sempre dal padre aveva ereditato quattro appartamenti e due negozi nonchè la villa dove abitava con la moglie, la figlia e l’anziana madre, che non aveva mai voluto accompagnare in casa di riposo. Dalla morte di Giorgio, Alda, che non deve più occuparsi della suocera, divide la sua grande casa con Simona, la figlia che non si è mai sposata.
Giorgio aveva abituato moglie e figlia a non occuparsi di nulla se non della casa, e di sua madre; agli affari pensava lui. Suo figlio Fabio aveva scelto di non intraprendere alcuna attività in società con il padre, la cui morte improvvisa, appena un anno dopo la morte della nonna, aveva spalancato a lui e alle due donne un mondo fino ad allora sconosciuto, che faticosamente si era trovato a dover gestire. Fu venduta presto la tipografia per realizzare denaro utile alla sopravvivenza di tutti e alla gestione delle altre proprietà immobiliari. Fu licenziato l’agente immobiliare che si occupava della gestione degli affitti e di provvedere alla manutenzione degli immobili, ma tutte le proprietà rimasero intestate alla madre, Alda, che per nessun motivo volle delegare i figli a gestire il suo patrimonio. 

Alda, ottantatreenne, vive con la figlia, Simona, single, sessantenne. Donna abituata alla presenza rassicurante del marito, a seguito della sua scomparsa manifesta attacchi d’ansia ad ogni situazione nuova, si tratti di incontrare persone che non conosce o di prendere una qualsiasi decisione, che in ogni caso riserva sempre e solo a sè. Pretende la vicinanza dei figli ma non li lascia liberi di decidere nulla. Non si sposta mai da casa e vuole affrontare le situazioni con le persone da sola al telefono, anche se è affetta da una sordità piuttosto grave, cosa che comporta frequenti fraintendimenti di cui, alla resa dei conti, accusa chi sta dall’altra parte del telefono. Chi ha avuto occasione di parlare con lei è concorde nel dire che ha una voce e modi d’altri tempi. Il tono esitante, palpitante e talvolta tremulo contrasta con le sue affermazioni perentorie dalle quali difficilmente fa marcia indietro. Usa molto spesso il pronome personale ‘Io’ sottolineandolo con un temporaneo innalzamento del tono di voce, a ribadire l’autorità a suo dire indiscussa. Se la conversazione al telefono supera i dieci minuti, scivola facilmente a parlare del suo caro marito estinto, di cui conserva, a distanza di tredici anni, intatta ammirazione. Quando le capita di non saper gestire bene una conversazione si avvale della presenza della figlia che a voce alta, ben udibile all’interlocutore di turno, azionando il ‘viva voce’ sul telefono suggerisce all’anziana madre le frasi da dire. 

Simona, donna raffinata, vive con la madre e ostenta per lei un amore poco credibile. Capelli cotonati fuori moda, bionda e rinsecchita dentro abiti color pastello, si propone alle persone che ricoprono un ruolo dirigenziale chiamandoli Dottore o Dottoressa senza nemmeno sapere se il titolo è dovuto. Con un accenno di sorriso stampato in volto, modi gentili e sguardi ammiccanti, cerca consensi ad ogni angolo, ma mantiene le distanze dal popolo, a meno che i suoi rappresentanti non siano inquilini di una delle sue proprietà. In tal caso si erge a paladina dei loro diritti, cerca soluzioni ai loro problemi, tesse rapporti improbabili implorando che non se ne vadano e paghino sempre l’affitto. Riferisce sempre per la ‘mamma’ e deve rendere conto a lei di ogni suo operato. Allo scopo ha l'abitudine di tenere in borsetta un registratore con il quale registra le conversazioni o le riunioni a cui partecipa senza ovviamente preavvisare i presenti, salvo poi confessarlo candidamente alla prima occasione. La chiamano ‘signorina’ ma ha compiuto sessant’anni da un tempo imprecisato. Poco si sa dei motivi per cui non ha preso mai marito. A chi è capitato di sentire la sua voce nella stessa stanza dove la madre tiene le sue conversazioni telefoniche in viva voce, è rimasto impresso il cambiamento di tono con cui si rivolge alla madre quando questa non capisce cosa le viene riferito. Un tono di stizza e frasi volgari, un disprezzo che sparisce nell’istante in cui prende le redini della conversazione e parla con un interlocutore esterno. Invia biglietti d’auguri per le festività natalizie con frasi ridondanti e di rito, usando spesso la parola ‘sincerità’. 

Fabio, cinquantenne fratello di Simona, vive solo in un appartamento di proprietà della madre. Ha un aspetto normale, di un uomo che passa inosservato. Abbastanza alto, non presenta calvizie, indossa gli occhiali solo quando legge. Detesta madre e sorella. Ha poca stima delle donne in generale. Viveva assieme alla fidanzata da una decina d’anni. Poi lei lo ha lasciato per un altro e da allora vive solo. Si interessa alla gestione delle proprietà di famiglia solo quando non può sottrarvisi, e subisce suo malgrado le pretese della madre verso la quale reagisce con scatti d’ira. E’ socio con altri due nella gestione di un’agenzia di viaggi. I suoi amici sono uomini i cui matrimoni sono falliti, per i quali organizza viaggi in zone esotiche per turismo sessuale. I soldi non gli mancano. Lavora di giorno e frequenta qualche lap dance la notte, più per noia che per passione. D’estate se ne va in barca a vela, o a fare qualche giro in moto. D’inverno attende la neve a Cortina per la settimana bianca tra fine dicembre e gennaio. L’unico suo vero amico, l’unico disinteressato, si è trasferito in Francia per lavoro, e nonostante lo abbia invitato spesso a raggiungerlo, Fabio non riesce a modificare il suo stile di vita per aprirsi a qualcosa che lo soddisfi maggiormente. Le donne che frequentano i suoi amici sono quasi tutte bellissime e brasiliane; lui le guarda, e guarda le mani degli amici posarsi su quei corpi perfetti e desiderabili, ma non potrebbe mai pensare di portarne a casa una, sua madre non lo accetterebbe.

che c'azzecca Ann con Giorgio, Alda, Simona e Fabio?

 
 

figure 2



La croce sul petto ti dona,
Cleopatra.
E torna minore, ripetuta
sul tuo corpo interrotto e
sulla tua veste, ossidata.

Chi ha iniziato il dialogo muto
d’amore senza amore?
Chi ha coperto il suono di parole nuove
con un gesto blu,
su una pagina di ieri?

Profilo ad incastro di bianco e di nero
di bende immemori,
l'una dell'altra.