stiamo calmi? no, stiamo lontani!

c'è chi pensa che oramai gli artisti siano solo dei nevrotici, che nulla sanno fare se non proporre immagini prive di valore alcuno. che le librerie vadano bonificate dalla stragrande maggioranza dei titoli presenti, e che gli scrittori, quelli veri, il pubblico di lettori non sia più in grado di distinguerli. che l'occidente, e in particolare l'europa, ma più ancora l'italia, meglio ancora il veneto, ma soprattutto la provincia veneta, sia composta di persone che non sanno vivere, che scambiano il benessere con il possesso di un suv, che non hanno interesse alcuno per la Cultura o che nella migliore delle ipotesi siano dei presenzialisti per cicaleccio pseudo mondano, materialisti, ignoranti, cafoni e insensibili. ma... ma l'asso nella manica chi ce l'ha? le donne! oh si! le donne salveranno il mondo! con la loro sensibilità, con la loro intelligenza, con il loro intuito e la loro forza. 
e giù libri sulle donne. già. in fondo sono le donne che leggono di più. mica ci si può dimenticare di questo dato fondamentale. gli uomini scrivono. le donne leggono. questa è l'italia. specie nell'era del femminicidio. e che diamine.
in genere, chi attribuisce tanto valore (sulla carta) alla donna sono gli uomini. naturalmente certi uomini, mica tutti. quelli 'sensibili', quelli che se non ci fossero state le donne nella loro vita ohi ohi ohi come sarebbero finiti! e che mondo sarebbe senza le donne!? ah, le donne. e in genere a parlare così non sono gli uomini che stanno al bar sport, quelli che hanno magari 2 neuroni se son ricchi ma dicono quello che pensano. no. a parlare in favore delle donne sono gli ... intellettuali, si, meglio se con un paio di occhialini sul naso che servono a guardare la gente da sotto in su che non si sa mai, si viene bene in fotografia. si. gli intellettuali. che tuttavia nel profondo del loro cuore desiderano solo stare in alto. molto in alto. e possibilmente essere adorati da chi sta in basso, meglio se donne. adorati, si, è la parola giusta.
una volta sbavavo per gli intellettuali. mi sentivo inferiore. credevo di essere nata con il difetto. così come sbavavo per gli orientali. per la loro cultura e distanza dal mondo occidentale. e anche gli artisti conclamati, si, pure loro destavano in me istinti di reverenza.
non so più cosa pensare. l'unica cosa che so, è che non sono più un'idolatra. pratico solo un sano cinismo. e abito la distanza, come mi piace ribadire.

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