odore



è arrivato
diritto, incuneato
quell'odore di trementina
che non c'è
l'ho sentito
odore di attesa
di foglio bianco ancora
odore, ci provo
non ho mangiato (più)
mi preparo la bocca
la lingua si muove
desidera nutrimento
si è mostrato
odore di respiro corto
di mano che trema
odore di nero fuligginoso
ho tremato
di piedi fissi a pavimento
odore di lontananza
di silenzio, fine


quando gli regalai un mio disegno - adieu elmor

sonetto (falso e) inutile


sono fragili le mie sicurezze,
prodezze improbabili di una donna
incastrata nel traffico, in colonna, 
osannante lo stare tra Bellezze

son dovuta tornare da dov’ero
quand’ero sicura ch’ero fottuta
chè la vita va vissuta in salita
e se tradìta ti riporta al vero

ma sto deviando, non era poi questo
quello che volevo dire, per dire,
è che oggi non sto poi così bene

e non saprei dire se mi conviene
prendere carta e penna e maledire
tanto mica cambierà il mio contesto


isabella

ho dormito
mi sono addormentata, dormivo
come sempre, nel suo letto
ero lì ma non ho sentito
dormivo
quattro ore
dormivo
hanno tentato, ma niente
e io dormivo

come va?
va, va.


estate 3




la ragazza bella gira attorno.
alla lunga l'umanità mi sfianca.
e tutto, è più grande di me.









estate 2


pensavo fosse uno spermatozoo, invece era un lampione

SI


Avambraccio in SI


si potrebbe dire 'basta avambraccio'!
s-batterlo finch'è caldo,
Sir Nanni qui è l'araldo.
sommo poeta? non so,
so che qui io lo uso
sull'ultima ballata.

signorine Richmond di tutto il mondo,
se volete, potete unirvi a fare
sulla mia pagina un bel girotondo,
segno o significato, non badare,
stare in movimento, su, s'ha da andare!
su ventuno lettere
si può crocifiggere,
SI, con chiodi su legno,
si, si, si, ora vegno,
sii mio amico, poeta!
si, lo so, sto scrivendo una poesia in SI
sgocciolata, e vuota della poesia 'in re'.
son poche le mie pretese nei versi,
se va bene, riesco a balbettare,
strizzo parole, ne vedo il pallore.
salasso di giornata,
sei lingua anemizzata?
sollevati, ti prego,
su avambraccio ripiego,
su sua semplice vita.
sono solo canzonette, Sir Nanni,
sillabe messe in fila sullo schema
spellato di ballata d'altri anni,
sulle poche istruzioni attorno a un tema
sciorinate dal blog, da Sir Teorema;
scossa avvertita presto,
sciame sismico lesto,
shock intenso nei giorni,
strofe, rime e dintorni,
si gioca una partita.
se si possa cantare di avambraccio
segno dei tempi, o proferirne lode,
sin dall'inizio mi è stato d'impaccio,
sto sempre divisa in due, ciò mi rode,
si può servirlo con due uova sode?
sicchè io non capisco:
sull'ordine, patisco,
sul caos non ho mai spinto,
su movimento finto
sta in piedi sta bravata!
sono semplici i passi tra i suoi rami,
segni che si dipartono da un centro,
strade secondarie per panorami
solcati da rotaie, in cui mi addentro,
senza mai raggiungere l'epicentro.
si torna alla pittura
se non sintomo, cura,
si presta ogni sua glossa,
sicura e ortodossa,
seppure di facciata.

s'accasciò mesto il destro, a pavimento,
spirò dicendo: "a me mia cara amica",
si riunì tutto il popolo, sgomento,
si fece santificazione laica,
si spegneva il simbolo di un'epoca.
stesso braccio del Cristo,
su Marat ho intravisto,
su amico del popolo
si conclude il mio volo,
su immagine adorata.

estate 1

vanoi











sdraiata giù al torrente
stai come un'incosciente
sicura lì tra i sassi
stai ferma come fossi
serpe dinoccolata


estate

estate

estate

estate

arriviamo e lei si riveste;
meditativo l'andare sempre uguale.

qui visse
detto 
pittore

l'unico al centro divide in due
(e odio le simmetrie d'altare)
terra bruciata intorno
s'illumina.
poi, mi sposto.

adagiati, conto dita di paglia
di più mani.

l'uomo sta nudo al sole

cerchio in sezione di luce
da sopra
proietta piano sul piano
reticolati di niente,
che apriranno al buio.

ape di petrolio, e vera.

con freddo piede di smalto
è probabile che sarò
per sempre donna.