v e n e r d ì b l u e s

sveglia alle cinque a causa di un ronzio nervoso e insistente tra le tende della mia camera: una vespa, non so come nè da dove. caffè. doccia. mezz'ora di lettura. partenza alle sette e trenta. un'ora di macchina. arrivo alla sede dell'hotel dove mi sono rinchiusa per otto ore assieme ad altre cinquanta persone: corso di aggiornamento intensivo sulla contabilità condominiale, il secondo di due appuntamenti, con incursioni sul tema della mediazione civile, arbitrato, ecc. il docente, un bocconiano tonico, convinto che l'amministratore debba essere/diventare un building manager, età presunta quaranta, passione dichiarata per la nautica. a pranzo, fuga dal gruppo che si è fermato in hotel per buffet a bordo piscina. esco a piedi, mi guardo attorno, attraverso il parcheggio e procedo verso sinistra. c'è un vento allegro, i capelli mi vanno dappertutto. arrivo sul ciglio della tangenziale. dall'altra parte della strada una roadhouse grill, possibilità che scarto subito. guardo alla mia destra, e scorgo a una distanza di una ventina di metri un cartello che indica un distributore. mi incammino sull'asfalto che sento già amico. svolto subito dopo il grosso cespuglio che mi impedisce la vista e sbuco in un piazzale dove c'è tutto: le pompe di benzina, un benzinaio, un bar. welcome home, baby.


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