V'era una fonte che splendeva come argento liquido, non contaminata dal fango, a cui mai avevano attinto i pastori né si erano abbeverate le capre o altre greggi dopo il pascolo montano; mai era stata sfiorata da un uccello né turbata da una fiera o dalla caduta di un ramo da un albero. Intorno vi cresceva l'erba, alimentata dalla vicinanza delle acque, e c'era un bosco fitto e fresco che non lasciava passare nemmeno un raggio di sole... Beve e vede il riflesso della sua bella persona nell'acqua: ne è preso e si innamora di un'illusione che non ha corpo, pensando che sia corpo quello che non è altro che onda. E' stupito e attratto da se stesso e resta immobile senza battere ciglio come una statua di marmo Pario.... le guance imberbi, il collo d'avorio, la nobiltà del volto col suo colore bianco e rosa...
un Narciso come un pugnale di ghiaccio che proietta un'ombra di rabbia nera su un freddo verde speranza.
RispondiEliminaè molto bello.
V'era una fonte che splendeva come argento liquido, non contaminata dal fango, a cui mai avevano attinto i pastori né si erano abbeverate le capre o altre greggi dopo il pascolo montano; mai era stata sfiorata da un uccello né turbata da una fiera o dalla caduta di un ramo da un albero. Intorno vi cresceva l'erba, alimentata dalla vicinanza delle acque, e c'era un bosco fitto e fresco che non lasciava passare nemmeno un raggio di sole...
EliminaBeve e vede il riflesso della sua bella persona nell'acqua: ne è preso e si innamora di un'illusione che non ha corpo, pensando che sia corpo quello che non è altro che onda. E' stupito e attratto da se stesso e resta immobile senza battere ciglio come una statua di marmo Pario.... le guance imberbi, il collo d'avorio, la nobiltà del volto col suo colore bianco e rosa...
Ovidio, Le metamorfosi -LIBRO III