dietro le quinte 17

La terrazza dell’appartamento dell’uomo che io credo sia meridionale al mattino non è esposta al sole. In questo momento una delle due ante della porta a vetri è aperta verso l’interno della stanza. Da qui non distinguo cosa vi sia oltre il vetro. Se strizzo un po’ gli occhi riesco a mettere a fuoco le due metà della porta a vetri, quella aperta e quella chiusa, una in ombra e l’altra un po’ più in luce, entrambe parzialmente coperte dalla tenda bianca. Sul muro in facciata interno alla terrazza c’è un oggetto appeso che non avevo notato nei giorni scorsi, ma non riesco a capire cosa sia. E’ appeso sulla sinistra, poco sopra il parapetto, e visto da qui appare come una striscia scura verticale sul muro bianco. Potrebbe misurare tra i venti e i trenta centimetri di lunghezza, per una larghezza di quattro o cinque centimetri. Potrebbe essere un termometro da esterni. Da qui non distinguo se si tratti di un oggetto in legno o in altro materiale. Vedo solo che l’estremità superiore appare leggermente più scura. Oggi non compare nessuno nella terrazza dell’appartamento dell’uomo che io credo sia meridionale. Dai rami di pino che fanno da quinta tra me e la terrazza, continua lo stillicidio dopo la pioggia notturna.


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