dietro le quinte 20

sulla terrazza dell’appartamento dell’uomo che io credo sia meridionale questa mattina non c’è nessuno. la tapparella è alzata, metà anta della porta finestra è aperta verso l’interno della stanza, l’altra metà è chiusa. la tenda esterna da sole grigio chiaro è arrotolata a soffitto. a prima vista è tutto immobile. a ben vedere però, le due estremità del bordo della tenda arrotolata a soffitto si spostano dolcemente verso l’esterno o verso l’interno della terrazza seguendo la direzione della brezza. sposto lo sguardo per un momento sui due pini che fanno da quinta alla terrazza dell’appartamento dell’uomo che io credo sia meridionale. strizzo gli occhi per vedere cosa trovo, e trovo per primi i colori: almeno tre differenti gradazioni di verde, due marroni, tocchi di giallo e lampi di bianco qua e là. poi vedo a tratti un disegno pulito negli aghi dei rami che più si sporgono nella mia direzione. infine la struttura portante del tronco con i suoi rami, un sistema di linee come caratteri di una scrittura cinese. ma dietro, dietro il mondo rimane quello di prima, o almeno dovrebbe essere così. invece sulla terrazza dell’appartamento dell’uomo che io credo sia meridionale è avvenuto un cambiamento. la tapparella è del tutto abbassata, e non ho visto se la porta finestra sia stata chiusa, e da chi.


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