sulla terrazza dell’appartamento dell’uomo che io credo sia meridionale
questa mattina non c’è nessuno. la tapparella è alzata, metà anta della
porta finestra è aperta verso l’interno della stanza, l’altra metà è
chiusa. la tenda esterna da sole grigio chiaro è arrotolata a soffitto. a
prima vista è tutto immobile. a ben vedere però, le due estremità del
bordo della tenda arrotolata a soffitto si spostano dolcemente verso
l’esterno o verso l’interno della terrazza
seguendo la direzione della brezza. sposto lo sguardo per un momento
sui due pini che fanno da quinta alla terrazza dell’appartamento
dell’uomo che io credo sia meridionale. strizzo gli occhi per vedere
cosa trovo, e trovo per primi i colori: almeno tre differenti
gradazioni di verde, due marroni, tocchi di giallo e lampi di bianco
qua e là. poi vedo a tratti un disegno pulito negli aghi dei rami che
più si sporgono nella mia direzione. infine la struttura portante del
tronco con i suoi rami, un sistema di linee come caratteri di una
scrittura cinese. ma dietro, dietro il mondo rimane quello di prima, o
almeno dovrebbe essere così. invece sulla terrazza dell’appartamento
dell’uomo che io credo sia meridionale è avvenuto un cambiamento. la
tapparella è del tutto abbassata, e non ho visto se la porta finestra
sia stata chiusa, e da chi.
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