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ho incontrato angelo all'ipermercato. ero lì per acquistare un polpo. volevo fare un carpaccio. non mi aveva vista, stava appoggiato al carrello con lo sguardo basso. 'buongiorno angelo' ho detto. e poi, dopo qualche attimo, lui mi ha parlato. io sono rimasta dentro a quei pochi attimi con il respiro corto. l'ho salutato. mi è uscito il saluto e nello stesso istante ho capito quello che ancora non sapevo. potevo fare a meno. so che non gli sono simpatica. potevo passargli accanto e procedere nella mia ricerca delle bacche di ginepro. non mi avrebbe vista, non avrebbe avuto necessità di parlare con me. il suo bruttissimo corpo non avrebbe fatto lo sforzo di raddrizzarsi, il suo sguardo allarmato non si sarebbe lanciato su di me, non avrei dovuto constatare ancora una volta quanto angelo sia antiestetico. 'ho un tumore' mi ha detto, e mi ha fatto una carezza al braccio.

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