c'è una casa nella casa
con porte e finestre su tutti i lati
con scale aggrovigliate
e corridoi dove ti perdi
ci entri quando fa buio intorno
e una volta dentro vorresti accendere
la luce
ma fatichi a trovare la luce dentro
forse qualcuno ti fa gli scherzi
sposta l'interruttore ogni volta che
esci
così quando entri procedi a tentoni
con le mani che toccano i muri
gli spigoli e le sporgenze
che sono le parti più facili da
raggiungere
perchè sono loro che ti toccano per
prime
ma se non stai attenta ti feriscono
basta poco per ferirsi
allora torni indietro e ricominci
magari rifai la strada di prima
che tu credi sia quella di prima
ma non è più quella di prima
e te ne accorgi perchè
sbatti contro una porta chiusa e pensi
che quella porta prima non c'era
e ti fai male
perchè provi ad aprirla ma è sbarrata
e tu rimani fuori
al buio
allora cambi strada
giri di là e imbocchi quel corridoio
che ti ricorda qualcosa
l'avevi percorso molto tempo fa
ma non eri arrivata fino in fondo
e non sai ancora cosa c'è alla fine
quando arrivi a metà
gli occhi si sono un po' abituati al
buio
e ti sembra di vedere qualcosa
è una scala che portà giù
superi la soglia del primo gradino e
cominci a scendere
sempre più giù
e il buio torna buio
ne percepisci la profondità
ma sono solo intuizioni
ti emozioni e non sai perchè
ti sembra addirittura di sentire delle
voci
parlano a te
parlano di te
eppure non sa nessuno che ci sei
vorresti rispondere
dire qualcosa
ci provi ma ti accorgi che la voce non
esce
le parole rimangono in gola
esce un soffio appena
ti stanchi e ne fai silenzio
ti fermi ti siedi
cominci a guardarti attorno
perchè di nuovo gli occhi si sono
abituati al buio
e puoi vedere qualcosa
ti ricordi di quando eri bambina
e giocavi con dei cubetti di legno
dipinto
su ogni faccia dei cubi
c'erano delle figure diverse
e potevi formare delle storie
erano consumati nei bordi perchè ci
giocavi sempre
facevano un bel rumore
e ti piaceva tanto l'azzurro del cielo
era il tuo preferito
e quando avevi finito li mettevi dentro
alla loro custodia
di plastica rossa trasparente
e rimanevi seduta a guardare la scatola
con dentro i cubetti di legno
e ti accorgi che sei seduta su un
gradino
di una scala che procede in profondità
fino a dove non vedi
e alle tue spalle sale verso l'infinito
dove non arrivi
ed è buio di qua e di là
e a destra e a sinistra c'è il vuoto
che è pieno di parole
vive
dure come cubetti di legno dipinti
gettati in un'enorme discarica
che non fanno più quel bel rumore
non ci sono più le manine che li
toccano
e li girano e cercano le storie
allunghi una mano e tocchi qualcosa
lo premi e si accende la luce
dura poco
un lampo che acceca
e i tuoi occhi si chiudono forte
è di nuovo buio intorno
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