polvere (arriva il sabato)

arriva il sabato e ti tocca
l'avevi vista subito appena finito
che si manifestava lenta sul piano scuro
della libreria grande
un velo minimo un rave senza musica
di particelle che nascondono mostri
colonizzatori dediti al succhio e allo scavo
respiro corrotto
roteare muto di piccoli lampi bianchi
filamenti bandiere
che sventolano stanche
attaccate alla gamba del tavolo
al dorso del divano presenza
solida e assente
intermittente
passa un giorno e la chitarra sbianca
ne passa un altro e cala la nebbia sul sole
in fotografia
il terzo giorno fu borotalco
alle spalle della scultura africana
poi cipria sull'abat jour
lucido opaco sul citofono
dimenticanza sullo stereo
decide lei
pontifica
modifica i colori alle cose
la loro periferia
non chiede autorizzazioni
si autoinvita alle feste
ti sputtana con il pignolo
eppure

eppure ti fu amica


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