FA

Avambraccio in FA

finire non mi basta, lo so bene,
fedifrago avambraccio,
faraone di ghiaccio,
folleggio per te ancora
fìdati, io son dura,
farò di te un'icona.

fuor di qui ricomincerò daccapo,
fosti cavallo di troia da usare,
forte del tuo potere da satrapo,
fallace sussidio al mio immaginare,
frusti le difese da penetrare.
fiore di loto, sbocci,
fascinosi i tuoi approcci,
fenice favolosa,
filiera macchinosa,
farò di te corona.

fosse da paragonarti a qualcosa,
frullar le note della mia canzone,
farei ricorso a nostalgia maestosa,
famosa musica d'una regione:
fui mandata al suo ascolto in confusione.
Fado è la forma mia
(fu pure di Pessoa)
forse per ricordare
forma tua popolare:
farò di te Lisbona.

famose le tue strade in saliscendi,
fotografia di una magica città,
forme irregolari, lontani araldi,
forse non lusso, ma calma e voluttà,
feudo, su sette colli, del baccalà!
fiume che si fa stretto,
forestiero da letto,
(frase che mi concedo
fico avambraccio, vedo)
farò di te persona.

fuggivi negli androni a tarda notte,
favoleggio di te, ma non so nulla,
fragile creatura, dalle ossa rotte,
fato avverso dal primo dì in culla,
feristi il mio cuore con un nonnulla.
forse fu sol poesia,
film di un canto, bugia,
frusta ancora l'anima,
forte voce anonima,
farò di te colonna.

forma o fila, comunque allineamento,
(fan fede gli antichi se son d'Ercole)
fiero mostrar di svariato ornamento,
finisci e cominci, ammirevole,
frutto prelibato per le apostole.
fusto che appoggia bene,
fascio, se in più colonne,
formula del massone,
fissa da Salomone:
farò di te Gorgone.

Forco e Ceto vivevano nell'Ade
figliaron tre volte, tra cui Medusa
fu la più nota di quella triade,
forse eri tu, sola autentica musa,
forse in Atena una faccia rinchiusa.
fluenti i tuoi capelli,
fatti a serpi ribelli,
fa il tuo sguardo di pietra
fugge ogni idolatra,
ferrato è chi rimane.

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