MI

Avambraccio in MI

mi ritrovai per una selva oscura
molteplici i suoi rami,
ma non vidi legnami,
mi accorsi delle vene,
mi accoccolai per bene:
mappamondo di pelle.

meno di un momento fu sufficiente
mentre andava il pensiero in superficie,
mentivo, tenetelo bene a mente,
miravo all'astrazione, mia editrice,
magica geometria evocatrice.
ma è ben diverso, si sa,
mappar percorso d'ossa,
mimar natura in segno
mediando con l'ingegno:
mostrare le stampelle.

mappa del mondo potrà diventare
margine d'avambraccio, linea sola,
memoria di confine lo scrutare
mutamenti minimi dell'aiuola,
magnifico mistero che s'immola.
martellando la mente,
matematicamente,
mirando all'avambraccio,
manubrio del maschiaccio,
muovo da stalle a stelle.

manu son io che vo tentando impresa:
muscoli, ossa, nervi, arterie e vene,
mi ossessiona da giorni la contesa,
mèntore di me stessa, in confusione,
manco ai miei impegni di amministrazione.
ma no, non serve tanto,
misurar basta il canto,
melenso o espressivo?
mi chiedo mentre vivo,
mordendo le mascelle.

m'arride ancora un'idea ripensando:
ma .. fratello d'avambraccio è polpaccio?
metti l'uomo a quattro zampe, a comando,
magico accordo, gomito-ginocchio,
(montato a viti se fosse Pinocchio)
mano e piede, che dire,
mi piaccion da morire,
medesima matrice,
magari sottovoce,
mitiche sentinelle.

ma or che penso bene a tutto quanto,
mi preme scriver anche un'altra cosa,
magari non sarà poesia d'incanto,
ma è questo il caso d'esser rigorosa,
muscolosa e si, scontrosa e incazzosa.
mi appresto a ricordare
momenti di terrore:
minaccia d'avambraccio,
mannaia anzichè abbraccio,
motore di barelle.

molti dei gesti noti d'avambraccio,
maschile, si, dico proprio di questo,
mio malgrado causano raccapriccio:
massacri di donne, con un pretesto,
magari per un addio, basta un gesto.
messaggio poco allegro?
mi fermo, non integro.
miracolo mi aspetto,
maschio! tu! maledetto!
mostra così le palle!

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