dietro le quinte 6

7,29. lunedì mattina. l'uomo che io credo sia meridionale, che d'ora in poi chiamerò LUCHI CRESIME o affettuosamente, LUCHI, è già in postazione. il suo corpo è rivolto verso sinistra, in direzione del posacenere, la testa è ferma. indossa una giacca della tuta che non ho mai visto: colletto azzurro, maniche, spalle e metà busto blu, pancia azzurra come il colletto. tiene il braccio sinistro piegato a reggere il gomito del braccio destro. la mano destra regge la sigaretta, e rimane sempre davanti al viso. visto da qui stamattina Luchi Cresime non ha sesso. potrebbe essere Ladochi Cresime, poichè i pochi movimenti che fa non sanno molto da uomo. ha un modo di stare immobile mentre fuma che mi restituisce un atteggiamento non prettamente femminile, ma poco maschile, di una donna con pettinatura maschile, un casco di capelli un po' squadrato, capelli grossi, che non si muovono al vento, riga in parte. un uomo che esce in terrazza a fumare me lo immagino piuttosto con giacca aperta sul petto, gambe larghe (che peraltro da qui non vedo) una mano in tasca, braccio con la mano che regge la sigaretta accesa steso lungo il fianco, e movimenti che lo portino ad appoggiarsi talvolta al parapetto del terrazzo, a guardare di sotto, e sulla strada. ma avendolo visto dalla strada, so, sono sicura, che Luchi Cresime è un uomo, con capelli corti castano scuro, fuori taglio, troppo folti sulle tempie e troppo lunghi sulla nuca. lui sta lì, raccolto nel suo cilindro, non occupa altro spazio che non sia quello necessario alla sua circonferenza, non si allarga, non sorprende l'aria con movimenti inconsueti. le piastrelle del pavimento della terrazza, il parapetto e la porta a vetri sanno, che quando Luchi esce a fumare non si sposta, non tossisce, non si gratta.
8,12. Luchi Cresime esce nuovamente sul terrazzo e fuma. ora indossa una giacca della tuta blu con righe bianche piuttosto larghe sulle maniche. probabilmente ha fatto colazione, si è fatto una doccia, si è cambiato i vestiti. il suo corpo è rivolto verso il centro della terrazza. prima di rientrare si volta verso la porta a vetri, appoggia la mano sinistra sullo stipite, dà un ultimo tiro alla sigaretta, si stacca leggermente dalla porta e si piega verso il posacenere. poi rientra lentamente, chiude la porta a vetri, e rimane qualche secondo a guardare dai vetri nella mia direzione. distinguo da qui le righe bianche sulle maniche della sua giacca, che spiccano nel buio della stanza. non sembra sia una persona che ha fretta di uscire.

Nessun commento:

Posta un commento