dietro le quinte 7

sono rientrata a casa poco dopo le 21,00. dalla strada ho guardato verso la terrazza bianca di Luchi Cresime: le tapparelle sulla porta a vetri erano tirate giù. nessun rumore, nessuna luce, nessun movimento. forse Luchi va a dormire presto la sera, o abbassa le tapparelle per mettere la parola fine alla giornata. mi chiedo quante sigarette avrà fumato, oggi, e a che ora avrà fumato l'ultima. sto abbandonando l'idea che sia un insegnante, ma non riesco ad immaginare quale possa essere la sua occupazione. sembra una persona che rimane sempre in casa. non lo incontro mai, non lo vedo mai entrare o uscire dal cortile del condominio dove abita, di fronte a quello dove abito io. se fosse un uomo agli arresti domiciliari i carabinieri gli farebbero visita almeno due volte al giorno, ma non li ho mai visti gironzolare lì sotto. vorrei sapere in quale momento della giornata si procura le sigarette. un accanito fumatore fa scorta di sigarette, le compra a stecche, non a pacchetti. forse ha qualcuno che le compra per lui, forse la sua casa è un magazzino che contiene pacchetti di sigarette anche nei cassetti di biancheria intima. 
forse un giorno Luchi Cresime ha letto un libro, ha perso il senso della realtà e da quel giorno non è più uscito dall'appartamento. da quel giorno guarda il mondo dalla sua terrazza bianca. una sorta di barone rampante sul cemento, che tuttavia non dirige alcunchè dall'alto, non baratta nulla, non s'innamora. un barone rampante sostanzialmente fermo, che non guarda giù, nè avanti, nè in alto. un barone rampante che invecchierà senza aggrapparsi alla fune della mongolfiera, perchè non la vedrà passare.

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